Imparare la lingua madre in modo creativo è possibile. Bisogna chiudere gli occhi e immaginare di seguire un filo invisibile che unisce le parole, anche quelle più difficili, per ritrovarle, insieme, nella loro casa ideale: il libro.
Così, gli alunni delle classi prime e seconde della Scuola primaria dell’Istituto comprensivo "Tauro – Viterbo" di Castellana-Grotte diretto da Carmela Pellegrini, un pomeriggio alla settimana, seguendo questo filo entrano nel grande mondo della fantasiiia creativa di narratori d’eccezione grazie al modulo di Agenda Sud: Libri che passione.
Libri che passione 1, destinato alle classi prime, guidato dalla docente Laura Sportelli (esperta), ha scelto una linea multidisciplinare che abbina un libro a un’attività laboratoriale. Così dalla prima lettura, la storia dei Malfatti… i bambini si sono confrontati in modo ludico con alcune importanti tematiche come la diversità. Ognuno è diverso e allo stesso tempo unico, questo concetto di senso compiuto emerso dalla lettura animata della docente si è poi materializzato nelle piccole opere d’arte realizzate (in Das) da ciascun bambino. Questo è solo il principio, ascoltando tante altre storie come (ogni giovedì dalle 16 alle 18:30): Elemr, Il dono del nome, fiabe al buio, il colore delle emozioni, gli alunni avranno tante altre possibilità, certamente di continuare a meravigliarsi. Il progetto è coadiuvando, inoltre, dalla docente tutor Maria Sportelli e dalla figura aggiuntiva Lucrezia Lococciolo.
Libri che passione 2, invece, è il modulo delle docenti Giovanna Giove (esperta), Giovanna Mastromarino (tutor) e Monica Lopedote (figura aggiuntiva) rivolto agli alunni di classe seconda. Il modulo della durata di 30 ore ha avuto inizio il 04/03/2024 e si svolgerà ogni mercoledì dalle ore 16:00 alle ore 18:30 sino alla fine di maggio. L’amore per la lettura come principale compito della scuola: comunicare un piacere, trasmettere una passione, accendere un interesse, questi i principi trainanti del modulo. Il libro scelto che guiderà il percorso è “La Gabbianella e il gatto che le insegnó a volare” di L. Sepùlveda.